La ricchezza delle nazioni, testo pubblicato nel 1776 da Adam Smith, viene considerato il libro che ha posto le basi della scienza economica. Testo ormai conosciuto in tutto il mondo, purtroppo è stato molto trascurato col tempo. Nonostante sia uno scritto datato e alcune parti si riferiscano ancora a tempi dove vigeva principalmente la monarchia, la ricchezza delle nazioni è un testo ancora oggi fondamentale, pieno di lezioni da cui possiamo trarre insegnamento.

Il titolo completo è Indagine sulla natura e le cause della ricchezza delle nazioni, diviso in 5 libri si condensa in oltre 1000 pagine.

Adam Smith, nasce nel 1723 e muore nel 1790 ad Edimburgo solo dopo una vita rivolta allo studio e all’insegnamento. Laureatosi in filosofia a Glasgow fu grande amico di David Hume (uno dei più grandi filosofi scozzesi dell’epoca) e insegnò presso l’università di Glasgow alla cattedra di filosofia morale e fu anche per molti anni precettore per una nobile famiglia e commissario doganale a Edimburgo. Scrisse diversi libri tra cui i due più famosi: “La ricchezza delle nazioni” e “La teoria dei sentimenti morali”. La lettura di questo secondo testo, anch’esso molto trascurato, viene spesso consigliato insieme alla ricchezza delle nazioni.

Il suo lavoro venne svolto durante il periodo della rivoluzione industriale, dove si verificarono i maggiori cambiamenti nell’economia e nella società. Un momento in cui molte persone iniziarono a lasciare il mondo contadino per il settore industriale. Un periodo storico dove entra in crisi la teoria mercantilista e si affermano sempre più le libertà individuali e civili.

In più, Smith fu uno dei primi a teorizzare che l’economia non si sviluppa per un disegno di un legislatore ma per una serie di atti individuali difficili da prevedere e in continuo movimento.

Lo scritto è diviso in 5 libri:

  1. Delle cause del progresso nelle capacità produttive del lavoro, e dell’ordine secondo cui il prodotto viene naturalmente a distribuirsi tra i diversi ceti della popolazione. Analizza lo studio della divisone del lavoro e la teoria del valore e della distribuzione del reddito.
  2. Della natura, dell’accumulazione e dell’impiego dei fondi, spiega il ruolo della moneta e dell’accumulazione del capitale;
  3. Del diverso progresso della prosperità nelle diverse nazioni, illustra la storia dell’economia dall’impero romano ad oggi.
  4. Dei sistemi di economia politica, scritto che riguarda la storia del pensiero economico criticando le dottrine dell’epoca e della fisiocrazia.
  5. Del reddito del sovrano e della repubblica, analizza dove si sottolinea il compito dello Stato e delle sue finanze.

Adam Smith è molto trascurato, ma rimane uno dei più grandi pensatori dei secoli scorsi. La lettura dei suoi testi e la sua biografia vi insegnerà molto, come dice Charlie Munger: “penso che si impara meglio l’economia se fai di Adam Smith un tuo amico”.

Allora pronti a farvi amico Adam Smith?

Alla prossima da Mattia Tasca.